Le valli costituiscono la cosiddetta laguna arginata dove i flussi dell’acqua in entrata ed in uscita con l’alternarsi delle maree vengono controllati dall’uomo per allevare e poi catturare il pesce. In laguna di Grado si contano 1.400 ettari di valli da pesca mentre in quella di Marano solamente 300 ettari. La caccia agli uccelli acquatici affianca spesso la pesca e viene esercitata dalle “botti” che vengono interrate in piccoli isolotti quasi a filo dell’acqua, sfruttando l’assenza di marea, mentre per attrarre gli uccelli si usano stampi e “cantarelle” come nella caccia in “colegia”. Nelle valli si praticava talvolta l’alimentazione artificiale degli anatidi per incrementare e “fidelizzare” le specie oggetto di prelievo venatorio.